Roma, museo del dell'Alto medioevo, gioielli e fibule longobardi.


 

 


Roma, museo del dell'Alto medioevo, gioielli e fibule longobardi.


 

 

Ripresa con banco ottico 4x5", ob. Schneider Xenon 150 mm su diapositiva Kodak Ektachrome, 100 ISO.

 

La prof.ssa Angiola Maria Romanini (1) in occasione della pubblicazione di una studio sulla scultura nella Langobardia Major nel 1991 mi commissionò una serie di riprese di fibule ed altri monili conservati presso il Museo dell’Alto Medioevo a Roma. L’interesse per i motivi decorativi di questi oggetti era determinato dai possibili confronti stilistici con altri esempi desunti dall’architettura coeva. Ad esempio, nei capitelli ci Corteolona, come in quelli di Bobbio, sono riscontrabili rimandi a specifici oggetti di oreficeria del cosiddetto “secondo stile” più propriamente longobardo, sia pure quanto mai liberamente rivisitato. Per i capitelli e le mensole di Corteolona, poi, sembra possibile individuare riferimenti sia germanici, sia pertinenti ad una produzione più ampiamente italico-mediterranea, quale la sella proveniente da una tomba longobarda di Castel Trosino, ora nel Museo dell’Alto Medioevo a Roma, per il cui rivestimento aureo si è espressamente parlato di opera “bizantina”. Gli oggetti, per lo più si presentavano di dimensioni molto limitate e si rese, pertanto necessaria procedere con riprese macro. Utilizzai allo scopo un banco ottico ed una illuminazione al tungsteno a temeperatura di colore controllata del tipo Nitraphot BR a 3200°K. Per la determinazione della esatta esposizione in funzione dell’ottica utilizzata e del tiraggio dell’obiettivo, predisposi anche uno strumento di riferimenti di immediata consultazione. Per un più accurato studio del repertorio decorativo, si procedette anche ad una serie di graficizzazioni dei diversi esempi.

Nella medesima occasione fu inoltre promossa una campagnia fotografico di documentazione sui motivi decorativi presenti in capitelli dell'Italia settentrionale a Bobbio, Pavia e Milano, dove mi recai per realizzare alcune riprese. In particolare alcuni capitelli interni inglobati nell'apparato murario del campanile della basilica di S. Ambrogio a Milano presentarono le maggiori difficoltà di documentazione per la distanza da cui dovettero essere ripresi e per l'oscurità generale.  (2)

 


 

(1) docente di Storia dell’Arte Medievale, Università La Sapienza di Roma

(2) Da: A.M. Romanini, “Scultura nella Langobardia Major: questioni storiografiche”, in Arte Medievale, Serie II, anno V, n° 1, 1991, pagg. 1-30. 

 

 

 

Fibula, vista generale.


Ripresa con banco ottico 4x5", ob. Schneider Xenon 150 mm su diapositiva Kodak Ektachrome, 100 ISO.

 

Dettaglio di uno dei gioielli.


Ripresa con banco ottico 4x5", ob. Schneider Xenon 150 mm su diapositiva Kodak Ektachrome, 100 ISO.

 

Arte Medievale, serie II, anno V, n° 1, 1991, pag. 25.


Arte Medievale, serie II, anno V, n° 1, 1991, pag. 26.


 

Arte Medievale, serie II, anno V, n° 1, 1991, pag. 27.


 

Arte Medievale, serie II, anno V, n° 1, 1991, pag. 28.


 

Milano, S. Ambrogio, campanile, dettaglio di capitello.


Riprese in diapositiva colore Kodak Ektachrome 100.

 

Milano, S. Ambrogio, campanile, colonna e capitello.


Riprese in diapositiva colore Kodak Ektachrome 100.

 

Milano, S. Ambrogio, campanile, dettaglio di capitello.


Riprese in diapositiva colore Kodak Ektachrome 100.

 

Milano, S. Ambrogio, campanile, dettaglio di capitello interno inglobato nell'apparato murario.


Riprese in diapositiva colore Kodak Ektachrome 100.