Roma, cappella del Sancta Sanctorum in Laterano, indagine storica e architettonica.


 

 

 


Roma, cappella del Sancta Sanctorum

presso la Scala Santa in Laterano, veduta verso l'altare.


Ripresa con banco ottico 4x5", obiettivo Rodenstock Grandagon 90 mm su negativo Kodak Ektapan, 100 ISO, sviluppato in Agfa Rodinal 1+25.

 

 

 

 

 

 

L'aspetto chiave della politica architettonica di papa Nicola III Orsini si lega ad un monumento destinato già per la sua storia precedente ad una ristretta cerchia di fruitori: il Sancta Sanctorum del Laterano, intimamente connesso alle vicende architettoniche del Patriarchio tanto da esserne difficilmente estrapolabile .

Il monumento deve il suo nome, come spiega l'iscrizione al suo interno sull'architrave sopra l'altare "Non est in toto sanctior orbe locus" al fatto di essere stato fin dall'origine non solo cappella privata dei pontefici, ma anche prezioso deposito d alcun delle più venerate reliquie della cristianità.

Le prime notizie di un cappella di San Lorenzo, l'effettiva dedicazione dell'edificio, risalgono all'epoca di papa Pelagio II (579-590) quando l'edificio è già ricordato come deposito di importanti reliquie. La donazione di Leone III (795-810) di una splendida arca di cipresso, oggi contenuta nell'altare del Sancta Sanctorum, conferma questa specifica destinazione dell'edificio. Pressoché inesistenti le notizie su questa struttura precedente che dovette condizionare l'ubicazione della cappella duecentesca; essa è attualmente accessibile solo attraverso la cosiddetta Scala Santa che è esito degli interventi di isolamento promossi da papa Sisto V e attuati da Carlo Fontana alla fine del XVI secolo sulle antiche strutture.

Di fatto la cappella si imposta su di un alto zoccolo costituito da antiche murature e da ambienti cresciuti in successione pressoché ininterrotta dalla tarda epoca romana all'alto medioevo, appartenenti alle antiche strutture aggiunte dal Fontana per la costruzione della nuova Scala Santa. (1)

La lettura di queste parti, appariva ancora problematica in assenza di analisi archeologiche e documentarie che furono affrontate da me quale tema di laurea in architettura. Posto il valore simbolico del luogo, l'accesso è assolutamente interdetto al pubblico, che può osservare l'interno della sacra cappella solo attraverso tre finestre munite di spessa grata poste alla sommità della Scala Santa. Con l'intercessione del relatore, prof. Giuseppe Zander, che allora ricopriva il prestigioso ruolo di Architetto della Fabbrica di San Pietro, ricevetti l'autorizzazione necessaria per svolgere il lavoro all'interno della cappella. Nell'ambito della ricerca effettuai un accurato rilievo della struttura, e raccolsi una completa documentazione fotografica.

Una parte del lavoro fu successivamente pubblicato nel volume "Roma nel Duecento" Edito dalla Seat nel 1991.


(1) Cfr. Marina Righetti Tosti-Croce, "L'architettura tra il 1254 e 1308", in "Roma nel Duecento", Seat, Torino, 1991.

 

 

 

 

Sancta Sanctorum, mosaici del soffitto.


Ripresa con banco ottico 4x5", obiettivo Schneider Xenon 150 mm su negativo Kodak Ektapan, 100 ISO, sviluppato in Agfa Rodinal 1+25.


 

 

 

Sancta Sanctorum, veduta verso l'altare.


Ripresa con banco ottico 4x5", obiettivo Schneider Xenon 150 mm su negativo Kodak Ektapan, 100 ISO, sviluppato in Agfa Rodinal 1+25.


 

 

Sancta Sanctorum, lunette e volta.


Ripresa con banco ottico 4x5", obiettivo Schneider Xenon 150 mm su negativo Kodak Ektapan, 100 ISO, sviluppato in Agfa Rodinal 1+25.


 

 

Sancta Sanctorum, lunette e volta.


Ripresa con banco ottico 4x5", obiettivo Schneider Xenon 150 mm su negativo Kodak Ektapan, 100 ISO, sviluppato in Agfa Rodinal 1+25.


 

 

Complesso della Scala Santa, vista assonometrica.


Disegno a lapis su carta.

Riproduzione su negativo 4x5" Ektapan, 100 ISO, sviluppato in Agfa Rodinal 1+25


 

 

Sancta Sanctorum, spaccato assonometrico con blocco sottostante preesistente.


Disegno a lapis su carta.

Riproduzione su negativo 4x5" Ektapan, 100 ISO, sviluppato in Agfa Rodinal 1+25


 

 

Sancta Sanctorum, corridoio di accesso alla cappella.


Disegno a lapis su carta.

Riproduzione su negativo 4x5" Ektapan, 100 ISO, sviluppato in Agfa Rodinal 1+25


 

 

Sancta Sanctorum, schema assonometrico e dettagli della scarsella.


Disegno a lapis su carta.

Riproduzione su negativo 4x5" Ektapan, 100 ISO, sviluppato in Agfa Rodinal 1+25


 

 

Sancta Sanctorum, particolari dei capitelli.


Disegno a lapis su carta.

Riproduzione su negativo 4x5" Ektapan, 100 ISO, sviluppato in Agfa Rodinal 1+25