Campania, documentazione sulle preesistenze architettoniche prima della ricostruzione a seguito del sisma del 23 novembre 1980.


 

 


Altilia, resti della città di Saepinum.


Ripresa con banco ottico 4x5", obiettivo Rodenstock Grandagon 90 mm su negativo Kodak Ektapan, 100 ISO, sviluppato in Agfa Rodinal 1+25.

 

 

Dopo il disastroso terremoto dell’Irpina del 23 novembre 1980 un enorme patrimonio edilizio, ancora fortemente caratterizzato da un impianto urbanistico di origine medievale e da emergenze architettoniche tradizionali, fu investito da un inarrestabile processo di modifica e sostituzione. La trasformazione degli antichi borghi avveniva ad un ritmo lento, che aveva avuto inizio già dal sisma del 1962, determinato anche dalla corrispondete lentezza nella erogazione dei contributi statali alla ricostruzione, ma tuttavia inesorabile. La modifica del paesaggio fu avvertita da un gruppo di giovani, tra cui mi trovavo assieme a mia sorella Tiziana, allora appena laureta in storia dell’arte medeievale, che decisero di documentare all’inizio degli anni ’80 le testimonianze di quanto ancora restava di quella immagine. Il lavoro di classificazione fu svolto in modo estremamente approfondito su di un gruppo di centri della provincia di Benevento, fissando ogni elemento architettonico di rilevo, quali edifici civili e religiosi, scorci urbani e particolari costruttivi o decorativi. Furono documentati fotograficamente e definiti topograficamente portali, sculture in pietra, iscrizioni, torri, basolati, ceramiche parietali, ecc. Parte di questo materiale fissato in particolare da me e da Marco Carpiceci fu presentato alla esposizione fotografica “Metamorfosi di prospettive” di tenuta a S. Giorgio la Molara nel 1981, che fu insignita peraltro di un premio conferito dalla Municipalità. Le fotografie, esclusivamente in bianco e nero e stampate su carta baritata nel formato 30x40 cm, furono montate su pannelli di legno disposti a libro.


 

Due delle riprese fotografiche realizzate nell’ambito di questa indagine sono state esposte nel settembre del 2009 alla mostra “Dimore Storiche in Terra di Lavoro e nel Sannio” tenuta presso il Palazzo Reale di Caserta.

 

 

 

 

 

Immagine selezionata per "Architetture in Mostra, dimore storiche in Terra di Lavoro e nel Sannio", Reggia di Caserta, Pinacoteca, 24 settembre - 2 ottobre 2009.

Masseria Jelardi, sec XIX, San Marco dei Cavoti (Benevento)

Fu fatta costruire dalla famiglia Jelardi nella seconda metà del XIX secolo su progetto dell'architetto Giovanbattista Iazeolla, artefice anche del Mulino Jelardi. (1)


Ripresa con Olympus OM2 con obiettivo Zuiko 24 mm su negativo Ilford FP4, 1,00 ISO, sviluppato in Ilford ID-11.

 

Immagine esposta ad  "Architetture in Mostra, dimore storiche in Terra di Lavoro e nel Sannio Mostra" ed alla esposizione "Metamorfosi di prospettive", San Giorgio la Molara, agosto 1981 (foto sopra).

Palazzo Iazeolla, sec XVI-XX

L'imponente struttura sorge sulla cima della montagna di San Giorgio la Molara. Presenta una pianta quadrangolare con torri, contrafforti e due corti interne. Si ritiene che la parte fortificata sia anteriore al 1500, la restante parte del palazzo fu realizzata due secoli dopo verso la fine del 1700. (1)


Ripresa con Olympus OM2 con obiettivo Zuiko 24 mm su negativo Ilford FP4, 1,00 ISO, sviluppato in Ilford ID-11.

 

Mostra "Metamorfosi di prospettive", San Giorgio la Molara, agosto 1981, particolare.

San Giorgio la Molara, sagrestia.


Fotografia esposta alla mostra "Metamorfosi di prospettive".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

San Giorgio la Molara, ultimi affreschi.


Fotografia esposta alla mostra "Metamorfosi di prospettive".

San Giorgio la Molara, distruzione e ricostruzione.


Fotografia esposta alla mostra "Metamorfosi di prospettive".

 

San Giorgio la Molara, ultimi affreschi.


Fotografia esposta alla mostra "Metamorfosi di prospettive".

San Giorgio la Molara, macerie.


Fotografia esposta alla mostra "Metamorfosi di prospettive".

 

San Giorgio la Molara, panorama sulla valle.


Fotografia esposta alla mostra "Metamorfosi di prospettive".

San Giorgio la Molara, vico Vaglio.


Fotografia esposta alla mostra "Metamorfosi di prospettive".

San Giorgio la Molara, la documentazione.


Fotografia esposta alla mostra "Metamorfosi di prospettive".

San Giorgio la Molara, vicolo.


Fotografia esposta alla mostra "Metamorfosi di prospettive".

 

Fiume Tammaro, resti del ponte romano


Ripresa con banco ottico 4x5", obiettivo Rodenstock Grandagon 90 mm su negativo Kodak Ektapan, 100 ISO, sviluppato in Agfa Rodinal 1+25.

 

San Giorgio la Molara, antica fornace.


Fotografia esposta alla mostra "Metamorfosi di prospettive".

 

San Giorgio la Molara, il ragazzo e l'asino.


Manifesto della Pro Loco di San Giorgio la Molara del 2009 con la foto a fianco.

San Giorgio la Molara, Mario.


Fotografia esposta alla mostra "Metamorfosi di prospettive".

(1) Didascalia a cura della Soprintendenza per i Beni Architettonici, Pesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropografici per le Province di Caserta e Benevento