Tolentino, Basilica e convento di San Nicola, ricerca architettonica delle prime fasi costruttive dell'insediamento monastico.


 

 

 


Tolentino, affresco della cappella di S. Nicola


 

Ripresa con banco ottico 4x5", obiettivo Schneider Xenon 150 mm su diapositiva Kodak Ektachrome, 100 ISO.

L'indagine diretta sul complesso fu promossa in occasione del convegno internazionale "Arte e Spiritualità negli Ordini Mendicanti" tenutosi a Tolentino con il patrocinio delle Comunità Europee nel settembre del 1992. Il prof. Pio Francesco Pistilli (1), incaricato dello studio sulle parti medievali del Convento, ritenne necessario avvalersi di una base geometrica in planimetria ed in alzato sviluppata ad hoc per ricollegare le complesse emergenze desumibili dalla osservazione delle strutture. Tale approccio, basato su una scrupolosa verifica metrica puntiforme, consentì di stabilire che, sebbene mancasse un preciso riscontro archeologico del primitivo oratorio dedicato a S. Giorgio, ingenti preesistenze architettoniche erano invece documentabili all'interno del braccio meridionale del Monastero e nelle immediate prossimità.

Una parte rilevante dello studio interessò il cosiddetto Cappellone, dove solo nel 1345 furono tumulate le spoglie di S. Nicola. L'ambiente subì un'opera di notevole trasformazione architettonica dopo la morte del Santo (1305). La natura dell'intervento sembra fosse diretta ad una sua riqualificazione da semplice luogo d culto ad una vera e propria cappella  di pellegrinaggio, vista la contiguità con la cella in cui presumibilmente veniva deposta l'arca.

Le pareti perimetrali del Cappellone furono appositamente sagomate per ricevere le vele della volta, subendo profondi tagli triangolari in corrispondenza dei quattro angoli, così da consentire l'alloggiamento di mensole in arenaria e delle costolonature toriche in mattoni a sostegno di una leggera copertura, sempre in laterizio.

Quest'ultima venne ulteriormente consolidata riempendo gli spazi di risulta compresi tra lo spiccato delle vele ed i muri d'ambito e fu poi messa al riparo da un tetto a capriate completamente indipendente, alloggiato sopra i muri perimetrali. I riscontri per questa ipotesi di ricostruzione furono ritrovati anche nelle opere di scavo (condotte in occasione del rilievo) nell'attuale parziale interramento dell'estradosso della volta del Cappellone, frutto di interventi successivi (2).        


Note: 

(1) docente di Storia dell’Arte Medievale alla Scuola di Specializzazione, Università La Sapienza di Roma.

(2) P. F. Pistilli, Ipotesi sulle fasi costruttive degli edifici conventuali Due-Trecenteschi del Monastero Agostiniano di Tolentino, in "Arte e Spiritualità degli Ordini Mendicanti", Tolentino, Biblioteca Egidiana, 2002.

 

 

 

Tolentino, Convento di S. Nicola, assonometria ricostruttiva dell'ala orientale, lato ovest.

Tolentino, Convento di S. Nicola, particolare del riempimento dell'estradosso del Cappellone con materiali di risulta.

Tolentino, Convento di S. Nicola, spaccato assonometrico del Cappellone.

 

Tolentino, Convento di S. Nicola, un momento del rilievo strumentale nell'estradosso del Cappellone.